Da “La Rete” al Pd: il viaggio politico di Nella Franco, tra sanità e impegno sociale
Non sarà cresciuta a “pane e politica”, come ama dire, ma forse è proprio questo che fa di lei un’anomalia interessante.
da La Voce
del 07 settembre 2024
di Liborio La Mattina Liborio
La politica? A dire il vero, le è sempre piaciuta, fin da quando, a 25 anni, ha aderito a La Rete di Leoluca Orlando, insieme a quei tanti giovani che dicevano “no” alle stragi e chiedevano di poter vivere in un mondo migliore. Poi si è laureata, si è sposata e, nel 1997, dalla Sicilia è emigrata al Nord insieme al marito.
“C’erano delle opportunità lavorative… e le abbiamo colte,” ci dice.
Lei è Nella Franco, classe 1966, dirigente medico specializzato in medicina interna, all’ospedale di Ivrea, dove lavora anche il marito Sebastiano Bombaci, oncologo. Ma è anche consigliere comunale nelle file del Pd. Eletta con un mucchio di voti, terza in ordine di preferenze dopo Luca Spitale e Fiorella Pacetti.
Nata in Svizzera, dove ha vissuto la sua infanzia, si è laureata all’Università di Catania. Ha tre figli, tutti e tre già grandi, di cui due nati a Ivrea.
Il ritorno in politica risale al 2019, con Renzo Galletto a Montalto Dora, dove risiede e dove è stata delegata a seguire le politiche sociali e sanitarie. Si è poi dimessa per dedicarsi a Ivrea, ed eccola qui.
“Il risultato in termini di preferenze non mi ha stupito,” ci racconta durante una lunga chiacchierata. “Chiaramente, ero già assessore a Montalto e mi sono dimessa per candidarmi a Ivrea. Il mio è un lavoro tra la gente e sapevo di poter contare su un appoggio nell’ambito lavorativo…”
In politica per occuparsi dei settori che le sono più congeniali.
“Con Galletto mi sono fatta una certa esperienza,” ci spiega. “È da qui che è ripartita la mia voglia di fare politica. Naturalmente, le ideologie ci sono sempre state. Poi è arrivata la proposta di Matteo e ho detto sì… A Ivrea ho riscontrato una vivacità diversa, con la politica in primo piano, tanto impegno e un’attività abbastanza frenetica. Sono legata a un pensiero politico, ma non sono una militante, e qualche difficoltà l’ho riscontrata. Non ho quelle capacità espressive e oratorie che ha chi è cresciuto a pane e politica. Inoltre, lo scontro non mi è congeniale: sono convinta che, prima ancora di essere rappresentanti di un partito, siamo esseri umani, persone con un bagaglio culturale…”
Tra le battaglie politiche di Nella Franco, condotte a suon di mozioni, ce n’è una che impegna sindaco e giunta a chiedere al Governo Meloni e al Governatore regionale Alberto Cirio il rifinanziamento del “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione” e l’emanazione dei decreti attuativi necessari per l’inserimento dei disturbi alimentari nei LEA (livelli essenziali di assistenza). Di pari passo una battaglia per il mantenimento del centro multidisciplinare di Ivrea, indipendentemente dal finanziamento del Fondo stesso.
Centro disturbi alimentari di Ivrea a rischio chiusura. Il consiglio comunale si mobilita
“Quella discussione,” ci dice, “è servita molto. Gli operatori si sono sentiti coinvolti e c’è stato un riconoscimento politico per servizi che vanno avanti con grandi difficoltà… Sono convinta che le Amministrazioni comunali debbano occuparsi sempre di più di sanità e confrontarsi quotidianamente con le Asl e con i dirigenti che vi lavorano. Chi meglio di loro conosce le condizioni in cui vivono i cittadini?”
Sanità, mobilità e sociale, dunque.
“Sulla viabilità, progettando anche spazi alternativi come le ciclabili. Sui servizi pubblici che non funzionano… sui quartieri che si sentono distanti, isolati e abbandonati. Io dico: coinvolgiamoli più di quanto non sia stato fatto sino ad oggi. E, peraltro, già molto si è fatto…”
Sul governo della città e su come è amministrata, Franco Nella non ha alcuna lamentela.
“In poco più di un anno è impossibile cambiare tutto. Rispetto alla precedente amministrazione, non ci sono stati grossi cambiamenti, e Sertoli ha fatto quello che poteva fare con difficoltà. Ho molta fiducia nell’attuale maggioranza. Abbiamo un programma e cercheremo di rispettarlo, tenendo conto degli imprevisti, dei problemi ereditati, di una città complicata e dei cambiamenti sociali. Dalla nostra parte, abbiamo un sindaco che è coerente con quello che dice e pensa. Matteo è nato per fare il sindaco e ha una capacità di mediazione non indifferente…”
E poi c’è l’opposizione.
“Ci sono persone molto preparate e passionali, che ben rappresentano il proprio partito. Poi c’è chi continuamente rivendica il proprio lavoro. Probabilmente lo farei anch’io, se avessi fatto l’assessore alle finanze per 5 anni. Credo, però, che ad un certo punto riconoscerei che c’è stato un cambiamento…”
E non è ancora finita qui.
“Lasciami dire una cosa. Devo dire che mi è molto dispiaciuto non poter discutere, nell’ambito della commissione che presiedo, il nuovo regolamento per gli animali. Avrei voluto coinvolgere tutti i soggetti interessati, ma non si poteva fare…”.
Tant’è! Prendere o lasciare…
In un mondo dove spesso si urla più di quanto si agisca, Nella Franco sembra essere una di quelle rare figure che preferiscono stare lontano dai riflettori, consapevole com’è che gli applausi, nella vita reale, si sentono raramente. E in fondo va bene così: alla fine, chi ha davvero a cuore la comunità non ha bisogno di grandi gesti o di strepiti, ma di quella sobrietà che, anche se silenziosa, lascia un segno profondo.
Dalla Sicilia di Leoluca Orlando fino a Ivrea, in politica e nella vita, con la stessa precisione chirurgica che si utilizza in ospedale: senza fronzoli, puntando all’essenziale. Nella Franco non sarà cresciuta a “pane e politica”, come ama dire, ma forse è proprio questo che fa di lei un’anomalia interessante.